Se la riduzione degli sprechi nel settore metalmeccanico è il faro che illumina la nostra community, una delle tecniche più efficaci per raggiungere questo obiettivo, di cui dobbiamo assolutamente accennare, è lo SMED (Single Minute Exchange of Die - Cambio stampo in un minuto).
Andiamo per ordine. Di cosa si tratta nella metalmeccanica?
Trattasi di una metodologia che si concentra sulla riduzione del tempo di cambio utensile durante la produzione su una macchina utensile, con l'obiettivo di rendere più efficiente la transizione da un prodotto all'altro, riducendo così il tempo di inattività della macchina.
Avendo bene a mente quanto abbiamo già accennato, ovvero come in generale le attività interne alla fase di piazzamento debbano essere esternalizzate ed effettuate prima o dopo, andiamo ad aggiungere qualche altro tassello.
Primo passo per raggiungere il risultato voluto è l'identificazione di tutti quei passi specifici che bisogna effettuare in questa fase.
Successivamente, si identificano gli sprechi legati a questi passi.
Facciamo un esempio pratico: banalmente (ma neanche tanto), la preparazione insufficiente del personale in reparto rende altalenante il processo, in tutta la sua interezza, rendendolo non standardizzabile. La non stabilità del processo, a sua volta, è direttamente proporzionale agli sprechi realizzabili in esso.
Spesso, una delle implementazioni che vengono per prime effettuate, considerando la semplicità della sua applicazione, è la modifica della disposizione di attrezzature ed utensili, in modo da renderli immediatamente disponibili all'utilizzo.
Motivo per cui, ad esempio, si sono moltiplicati considerevolmente i banchi da lavoro attrezzati, con zone evidenziate attribuite a chiavi a brugola, martello di gomma, strumenti di misura...
Una volta, poi, che questi sprechi sono stati identificati, possono essere eliminati mediante tecniche come la semplificazione dei processi.
L'applicazione di questa tecnica, altresì, prevede ricadute molto più ampie del ristretto utilizzo dello SMED, benché già la sua sola implementazione porti ad un tempo più breve di cambio utensile, il quale a sua volta significa una maggiore disponibilità della macchina, una minore interruzione della produzione e una maggiore capacità di adattarsi ai cambiamenti della domanda.
Inoltre, una maggiore efficienza nei processi di cambio utensile può anche ridurre la necessità di personale addizionale per queste attività, contribuendo così ad una ulteriore riduzione dei costi.
Le dirette ricadute si possono quindi facilmente immaginare: consente di ridurre gli scarti migliorando la qualità complessiva dei prodotti finiti, aumentare considerevolmente la flessibilità produttiva e, quindi, raggiungere una più alta efficienza produttiva, permettendo di produrre di più con meno sprechi.
È importante sottolineare che l'obiettivo finale dello SMED non è, quindi, solo la riduzione del tempo di cambio utensile, ma anche l'aumento della flessibilità e dell'efficienza della produzione. Motivi per cui, come abbiamo accennato, assumono particolare importanza aspetti come l'implementazione di una formazione adeguata per il personale ed un'organizzazione coerente delle attrezzature e, primo fra tutte, del parco utensili.
Al prossimo articolo!
Ps: non dimenticarti di iscriverti alla newsletter per ricevere notifiche sui nuovi articoli e sul lancio della nostra piattaforma per il parco utensili!