Proseguendo il nostro viaggio attraverso mansioni a lungo ed a corto raggio, possiamo facilmente riportare le considerazioni fatte su un tema che è stato tra i primi ad essere recentemente approfonditi nell'ambito delle lavorazioni meccaniche di precisione: i software CAD/CAM.
Come punto di partenza, in generale, sappiamo che l'utilizzo del CAM (Computer Aided Manufacturing) ha portato una serie di novità innegabili nel settore, che ne hanno incrementato l'efficienza: oltre la programmazione più veloce per i particolari più complessi, con riduzione degli errori e dei tempi di lavorazione, anche la tempestività di intervento in caso di eventuali problemi.
Aldilà di questi vantaggi, però, che di fatto sono propri dell'utilizzo del PC integrato alla produzione, vi sono poi tematiche legate alla lean production che non possiamo non considerare.
Nello specifico, se ricordate quanto abbiamo detto riguardo l'attrezzaggio macchina e tutte quelle attività interne a questa particolare fase del processo, vi verrà sicuramente in mente come la programmazione, senza alcun ragionamento legato agli sprechi, normalmente venisse dapprima realizzata a bordo macchina, tra una produzione e l'altra.
Poi, ovviamente, con un occhio rivolto a quantità e qualità di lavorazioni da effettuare, si è normalmente tentato di realizzarla, ove possibile, mentre le macchine erano in funzione.
Ebbene, in questo modo possiamo notare come questa fase di programmazione fosse, quindi, di fatto un'attività inizialmente interna alla fase di attrezzaggio macchina e non si sia fatto altro che tentare di esternalizzarla dal processo di attrezzaggio.
Nel corso del tempo, avendo il settore posto lo sguardo sullo spreco come individuazione di una macchina ferma, ha manipolato il concetto stesso di spreco riducendolo al fermo macchina.
Altra considerazione, inerente proprio alle attività a corto ed a lungo raggio, potremmo ancora farla per giustificare l'esternalizzazione di questa attività del processo.
Ovvero, si tratta anche di una mansione a lungo raggio, tipicamente pianificabile, composta in larga parte da quella che è "progettazione del ciclo": essa richiede studio, delle attrezzature e dei cicli, ed è annoverabile quindi tra quelle attività che dovrebbero essere svolte da un ente diverso da quello che gestisce la macchina, che svolge solitamente attività a corto raggio, nell'immediato dell'urgenza della produzione.
Come abbiamo già accennato, questo appare ovvio proprio in virtù del tempo, delle attenzioni, delle facilitazioni e dei rischi derivanti da una gestione a lungo raggio rispetto al corto raggio.
L'integrazione del CAM è quindi, soprattutto per questi motivi, concorde con la logica di riduzione degli sprechi e del miglioramento continuo, e non tanto perché si tratti del "futuro" o "tutti si stanno muovendo in quella direzione".
Ed, allo stesso modo, dovrebbe essere così per la gestione utensili.
Ne parleremo in un prossimo articolo.
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