Stimolo e percezione più attenta della classe dirigenziale delle medie imprese del settore metalmeccanico è sempre stato, come giusto che sia, l'impatto monetario che il comparto utensili può rappresentare in azienda.
Ovviamente il monte costo degli utensili in un'azienda è quantificabile in maniera direttamente proporzionale all'accuratezza della sua struttura organizzativa. Soffermiamoci e raffigurarla per un attimo nelle sue possibilità attuali:
1. il primo caso vede, come nella logica artigianale, gli operatori direttamente coinvolti, sia nella scelta della soluzione tecnica da adottare, sia nella fase d'ordine, intesa ovviamente come contatto diretto con il commerciale del fornitore di utensili, che regolarmente fa visita all'officina;
2. la seconda casistica vede i responsabili di turno o di reparto, invece, intervenire nelle due fasi, di scelta e di acquisto, questa volta, visto il loro carattere di responsabilità, direttamente attravero i siti e-commerce dei produttori di utensili e mediante il loro codice sconto;
3. il terzo caso si riferisce agli stessi responsabili d'officina, che però questa volta si interessano delle scelte di carattere tecnico, lasciando l'acquisto vero e proprio ad un altro ruolo aziendale, tipicamente l'ufficio acquisti.
Tralasciando le soluzioni organizzative peggiori, ove si utilizzano altri ruoli aziendali per provvedere sia all'acquisto che alla gestione, si individuano però, per questi 3 punti, altri 3 segni di criticità:
1. la diretta conseguenza dell'intervento diretto degli operatori è la costituzione di magazzini singoli, per ogni operatore (questa è forse la situazione peggiore, in cui c'è poco controllo, prima sulle soluzioni tecniche e di conseguenza sugli acquisti). In aggiunta, si apre la porta ad altre forme di spreco, ma non direttamente per la sola presenza di rappresentanti in officina, quanto per la mescolanza incontrollata della fase commerciale alla fase produttiva. Ovviamente, in questa situazione, la valutazione del costo degli utensili è molto complessa, effettuabile semplicemente solo con mesi di distanza;
2. il contributo dei responsabili, senza dubbio, permette di controllare meglio il processo, imputando a figure con conoscenze tecniche le due fasi. Una soluzione interna di questo tipo, però, si scontra con un mercato non pronto all'accentramento dei dati di acquisto su figure tecniche, con mancanza di strumenti idonei a raccogliere informazioni;
3. l'intervento dell'ufficio nella sola fase di acquisto, poi, permette l'utilizzo di analisi dei dati grazie a moderni software gestionali di industria 4.0, che però con difficoltà parlano un linguaggio tecnico, impedendo quindi una specifica che vada oltre il mero conto economico.
Il risultato di questa analisi, quindi, non può che confermare quanto vero per ogni ruolo di responsabilità in un'azienda: non occorre soltanto un re-indirizzamento delle mansioni per attribuire una responsabilità soggettiva, ma è assolutamente necessario fornire anche gli strumenti giusti. Ovvero, si parla di esistenza di un responsabile solo se fornito degli strumenti per svolgere al meglio il suo lavoro.